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Riflessioni

E’ passata poco più di una settimana dal rientro alla normalità ed alla vita reale, dopo l’incredibile esperienza umana e formativa vissuta alle Egadi. E’ tempo di riflessioni.

Sono ancora un po’ frastornata in verità, perché ci sono stati così tanti stimoli ed informazioni, che è impossibile riuscire a metabolizzare  tutto così in fretta.

Oggi, mentre mi stavo dedicando alla post-produzione delle foto del matrimonio di Davide ed Elisa, mi sono tornate in mente le parole di un Master, che durante il suo intervento in aula, ci ha invitato a riflettere sulla nostra vota, sulla nostra infanzia, perché sicuramente le esperienze che abbiamo vissuto, le emozioni forti ( belle e brutte che siano ) che abbiamo provato, influenzano la nostra fotografia e ciò che cerchiamo di trasmettere agli altri attraverso le nostre immagini.

Tutto ciò è assolutamente vero  ed io, pensando alla mie fotografie, mi rendo conto che quello che mi sta più a cuore, quello che cerco ogni volta di catturare e di non lasciarmi sfuggire  sono i legami tra le persone, l’affetto che le lega.  Riuscire a cogliere un abbraccio vero, intenso tra due persone che si vogliono bene (  con un genitore, un nonno, un caro amico ) è la mia ricerca, la mia priorità. Non è facile cogliere questi momenti.  Perché sia autentico è indispensabile che le persone non si accorgano di essere fotografate, in modo che possano vivere quel momento intenso senza alcun tipo di blocco e con estrema naturalezza.

Bisogna avere fortuna, direte voi,  ma la fortuna in realtà va  cercata ostinatamente… in questo caso, stando sempre attenti a tutto quello che succede attorno a sè per non perdere attimi preziosi.

Amo moltissimo anche le foto commoventi e quelle  quelle in cui  le persone si divertono, sono spensierate e vivono attimi di felicità,  ma le immagini che più toccano le corde del mio cuore in assoluto  sono gli abbracci.

Non pensate anche voi che le persone si abbraccino troppo poco?  Dovrebbero farlo più spesso e più a lungo.

Credo fortemente nella potenza di un abbraccio, molto più intenso di un bacio e di mille inutili parole.   Protezione, fiducia, forza, sicurezza.  E’ incredibile quanto possiamo trasmettere ad un’altra persona mentre l’abbracciamo

Mentre sfogliavo le foto di Elisa e Davide, mi sono ricordata di uno scatto che sapevo di aver colto durante la festa… e sono andata a cercarlo, ancora prima degli altri (molto più importanti per il lavoro che devo consegnare in realtà).  Lo scatto è quello rubato al nipote di Elisa, mentre abbraccia teneramente sua nonna.  Quello scatto è per loro, ma è anche un po’ per me.  Mi ha emozionato, quasi commosso, perché in quello scatto rubato la protagonista sarei potuta essere io mentre stringevo forte mia nonna  (cosa che facevo spessissimo e  il ricordo, ahimè,  è stampato solo nel mio cuore).

Non siamo tutti attratti dalle stesse cose, perché fortunatamente siamo persone, unica e con tutto un mondo  dentro da esprimere.    Siamo fotografi, ma soprattutto persone ed è inevitabile che ci sia anche una parte di noi e del nostro vissuto negli scatti che facciamo (e che cerchiamo inconsciamente).    La stessa scena può essere vista ed interpretata da più persone contemporaneamente attraverso una fotografia.  Il risultato sarà  sempre diverso.

Sempre ripensando a quei giorni di workshop alle Egadi,  ai suggerimenti ricevuti, alle persone ed idee con cui mi sono confrontata, posso dire che di una cosa sono sicura.  Un obbiettivo ben chiaro ce l’ho su quello che voglio raccontare.  La mia priorità è raccontare le emozioni e l’amore, cogliere momenti preziosi e reali.  Voglio concentrarmi su questo innanzitutto e voglio continuare a farlo, cercando di migliorare sempre più, giorno dopo giorno la qualità delle mie immagini.

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